Istanza di fallimento: cos’è e cosa regola

Il periodo di crisi che sta attraversano il nostro paese e la conseguente difficoltà a resistere su un mercato esigente e competitivo hanno determinato un progressivo aumento dei casi in cui le aziende sono costrette a presentare istanza di fallimento.

Per chi desidera approfondire la materia, e magari specializzarsi per diventare curatore fallimentare, abbiamo realizzato una breve guida nell’ambito della quale analizzeremo le caratteristiche e i requisiti della procedura fallimentare.

Cos’è il fallimento

Per entrare nel merito dell’argomento dobbiamo necessariamente fare un passo indietro per introdurre il concetto generale di fallimento.

Wikipedia fornisce in merito la seguente definizione

“il fallimento, nell’ordinamento giuridico italiano, è una procedura concorsuale liquidatoria, finalizzata alla soddisfazione dei creditori mediante la liquidazione del patrimonio dell’imprenditore, a cui si può ricorrere in presenza di determinati requisiti.”

Si tratta, in altre parole, di un processo espropriativo speciale che coinvolge l’imprenditore in stato di insolvenza, il suo patrimonio e i suoi creditori.

Il fallimento è regolato da Regio Decreto n. 267 del 16 marzo 1942 e dalle successive modifiche.

Soggetti esclusi e requisiti

Il fallimento è escluso sia per gli enti pubblici che per i piccoli imprenditori.

In particolare la Legge Fallimentare prescrive i requisiti in presenza dei quali è prevista l’esclusione:

  1. Aver avuto, nei tre esercizi antecedenti la data di deposito della istanza di fallimento o dall’inizio dell’attività se di durata inferiore, un attivo patrimoniale di ammontare complessivo annuo non superiore ad euro trecentomila
  2. Aver realizzato, in qualunque modo risulti, nei tre esercizi antecedenti la data di deposito dell’istanza di fallimento o dall’inizio dell’attività se di durata inferiore, ricavi lordi per un ammontare complessivo annuo non superiore ad euro duecentomila
  3. Avere un ammontare di debiti anche non scaduti non superiore ad euro cinquecentomila

Procedura e istanza fallimentare

Il primo passo per avviare una procedura fallimentare consiste nel presentare l’istanza di fallimento.
Si tratta di un atto, da presentare presso la cancelleria del Tribunale collegiale territorialmente competente, attraverso il quale si chiede che venga avviata la procedura fallimentare nei confronti di un imprenditore.

I requisiti per la presentazione dell’istanza, prescritti dalla Legge Fallimentare, sono di tipo soggettivo e di tipo oggettivo.

La richiesta può essere presentata dai soggetti indicati dall’articolo 6 della Legge Fallimentare: il debitore, il creditore/i creditori e il pubblico ministero.

Nel caso in cui sia lo stesso debitore a chiedere il proprio fallimento l’istanza deve essere corredata dai seguenti documenti:

  • Scritture contabili e fiscali relative ai tre esercizi precedenti
  • Stato dettagliato dell’attività
  • Elenco dei creditori e dei rispettivi crediti vantati
  • Dettaglio dei ricavi lordi relativi agli ultimi esercizi
  • Elenco dei soggetti che vantano diritti reali e personali su cose in possesso del debitore; indicazione delle cose sulle quali sorge il diritto

Per la richiesta proveniente dall’imprenditore insolvente non è necessario l’intervento di un difensore in quanto il ricorso può essere presentato in maniera autonoma, dall’imprenditore stesso, da uno dei soci o dall’amministratore.
Al contrario, l’iniziativa che parte dai creditori, a seguito della riforma della Legge Fallimentare del 2006, richiede l’intervento e l’assistenza di un legale.

Per quanto riguarda invece l’istanza di fallimento presentata da pubblico ministero essa può essere avviata soltanto nei seguenti casi:

  • L’insolvenza dell’imprenditore emerge nel corso di un procedimento penale a suo carico
  • L’insolvenza dell’imprenditore emerge nel corso di un procedimento civile

procedura fallimentare

La figura del curatore fallimentare

In fase di dichiarazione di fallimento il Tribunale nomina un curatore, ossia un professionista con qualità di pubblico ufficiale preposto all’esercizio provvisorio dell’impresa.

Il suo ruolo è amministrare i beni del soggetto fallito al fine di predisporre un piano di liquidazione

Per lo svolgimento di tale mansione è richiesta una professionalità aggiornata in merito alle recenti modifiche legislative.

Ecco perché per specializzarsi in materia fallimentare è fondamentale scegliere un corso allineato alle evoluzioni normative e tecniche del settore.

A chi desidera diventare un professionista e a chi ha l’esigenza di aggiornare il proprio know how segnaliamo il master in ‘Curatore fallimentare’ erogato dall’Università Telematica Niccolò Cusano in partnership con Law Clinic Procedure concorsuali Università Niccolò Cusano e con ACF – Associazione Curatori Fallimentari.

Si tratta di un corso post-laurea di primo livello, afferente alla facoltà di Economia e Giurisprudenza, che mira ad affrontare le principali problematiche applicative e i quesiti più attuali in merito alla tematica.

Il programma del master prevede lo studio e l’approfondimento dei seguenti argomenti:

  • Funzioni e responsabilità del curatore fallimentare
  • Rapporto con il Giudice delegato
  • Rapporto con il comitato dei creditori
  • Rapporto con il Tribunale
  • Gli adempimenti per l’apertura della procedura
  • Attività di verifica: la relazione (ex art. 33 l.f.), l’inventario e i rapporti semestrali
  • Rapporti con i debitori
  • Gestione dei rapporti pendenti
  • Pianificazione della procedura e il programma di liquidazione
  • Esercizio provvisorio dell’impresa
  • Formazione dello stato passivo
  • Udienza di verifica
  • Domande tardive
  • Impugnazioni
  • Esercizio delle azioni revocatorie
  • Azioni di responsabilità
  • Liquidazione dell’attivo
  • Gestione dei crediti
  • Rendicontazione
  • Piani di riparto
  • Chiusura della procedura
  • Adempimenti fiscali e tributari
  • Contabilità del fallimento
  • Gestione dei lavoratori

Il costo del master è di 1.200,00 euro, da suddividere in due rate.
È prevista una quota di iscrizione ridotta, pari a 1.000,00 euro per i dottori commercialisti ed esperti contabili iscritti all’albo, per gli avvocati iscritti all’albo e per tutti i laureati presso l’Unicusano.

Per ulteriori info e dettagli sul percorso di studi puoi contattare il nostro staff attraverso il modulo online che trovi qui!


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