5 ingegnere donna più famose della Storia
Quando si parla di nomi legati all’ingegneria, si pensa, nella stragrande maggioranza dei casi, ad una figura maschile. Eppure, nel corso della Storia, ci sono stati numerosi ingegneri donna che hanno contribuito al progresso di questa affascinante professione.
Non c’è spazio solo per uomini di grandi vedute che coi loro calcoli hanno consentito alla civiltà di progredire. Nel campo dell’ingegneria, anche l’universo femminile ha saputo sfoderare i propri assi della progettazione.
In questa guida dell’Università Telematica Niccolò Cusano andremo alla scoperta delle donne ingegnere (più) famose.
Prima di procedere con un rapido excursus degli ingegneri donna più celebri di tutti i tempi, meritano sicuramente una menzione a parte nomi come Edith Clarke (1883-1959), che è stata la prima donna – di nazionalità statunitense – a diventare ingegnere.
La Clarke inventò l’omonimo calcolatore, un semplice dispositivo grafico che risolveva equazioni che avevano a che fare con la corrente elettrica.
Altra figura di notevole importanza è Emma Strada (1884-1970), prima donna in Italia a laurearsi in ingegneria, al Politecnico di Torino, con il massimo dei voti. Il primo progetto al quale lavorò fu una galleria di accesso ad una miniera in Valle d’Aosta.
La Strada fondò (insieme ad altre colleghe) la AIDIA, Associazione Italiana Donne Ingegnere e Architetto.
Ingegneri donna: 5 tra le più famose
Tra le donne ingegnere più famose di sempre, ne ricordiamo di seguito 5 che hanno portato sul campo progressi significativi.
Emily Roebling (1803-1903)
Emily Warren Roebling, statunitense, è stata una dei primi ingegneri donna della storia. In seguito alla paralisi di suo marito, Washington Roebling, capo ingegnere nella realizzazione del Ponte di Brooklyn, ed alla conseguente impossibilità di questi di svolgere le proprie funzioni, Emily dapprima lo affiancò e poi lo sostituì, diventando, a poco a poco, responsabile della supervisione quotidiana dei lavori sino a contribuire alla realizzazione del Ponte.
La storia del Brooklyn Bridge, una delle opere più maestose e riconoscibili degli Stati Uniti d’America, che attraversa l’East River da Manhattan a Brooklyn, è legata alla famiglia Roebling.
Il padre di Washington, John Augustus, era un ingegnere prussiano che progettò il ponte sospeso, lasciando la realizzazione del progetto nelle mani del figlio. John Augustus, infatti, morì prematuramente per via di un’infezione da tetano, causata da un incidente.
Anche il figlio Washington non godette a lungo di buona salute. A causa dei postumi di un’embolia gassosa, fu costretto a fare vita ritirata proprio nella fase finale del progetto (tant’è che non presenziò neppure all’inaugurazione del ponte, nel 1883). Fu sua moglie, Emily, a portare a termine i lavori.
Ancora oggi, su uno dei pilastri del Ponte di Brooklyn, è ben visibile una targa in onore dell’ingegnere donna e di suo marito.
Beulah Louise Henry (1887-1973)
Tra gli ingegneri donna meritevoli di menzione, si segnala Beulah Louise Henry, anch’ella statunitense, che negli anni Venti e Trenta del Novecento era conosciuta come “la signora Edison” per le numerose invenzioni che brevettò. La donna, nel corso di tutta la sua vita, ha sviluppato un totale di 49 brevetti e 110 invenzioni.
Tra le trovate più importanti di questa Archimede Pitagorico al femminile ricordiamo una macchina da cucire senza bobina, una macchina congelatore per fare il gelato, una bambola con le braccia flessibili e una macchina da scrivere grazie alla quale era possibile fare più copie di uno stesso documento senza l’uso della carta copiativa.
La Henry riuscì a fare una grande fortuna durante la sua carriera, offrendo le proprie invenzioni alle aziende made in Usa e lavorando come consulente per molte industrie che sfruttarono i suoi brevetti. Amava ricordare che “se la necessità è la madre dell’invenzione, l’intraprendenza è il padre”.
Hedy Lamarr (1913-2000)
Hedy Lamarr, di origine austriaca ma naturalizzata statunitense, è stata nel corso degli anni Trenta e Quaranta del Novecento una bellissima star del cinema. Ma non solo. Il nome della Lamarr, ex studentessa di ingegneria a Vienna, è conosciuto anche come quello di una delle più estrose inventrici di sempre.
Dotata com’era di una finissima intelligenza e mossa dalla volontà di contribuire alla lotta contro il nazismo, sviluppò assieme al compositore George Antheil un sistema di guida a distanza per siluri.
Inventò inoltre un sistema di comunicazione controllato da remoto per l’esercito americano che fu poi alla base della tecnologia di trasmissione segnale spread spectrum, usata nella telefonia e nelle reti wireless.
La sua teoria sulla frequency hopping, ovvero salto di frequenza, viene infatti utilizzata al giorno d’oggi come base nelle moderne tecnologie di comunicazione (connessioni Bluetooth, reti Wi-Fi). Nel 2014 fu inserita nel National Inventors Hall of Fame statunitense per il suo brevetto.
Lillian Gilbreth (1878-1972)
Lillian Moller Gilbreth, statunitense, è stata un’ingegnere donna e una dirigente d’azienda, pioniera dell’ingegneria gestionale assieme al marito Frank Gilbreth.
Probabilmente il suo interesse verso la razionalizzazione del tempo derivò dall’essere madre di 12 figli. Fu il primo membro femminile dell’American Society of Mechanical Engineers e la prima professoressa donna al Dipartimento di Ingegneria della Purdue University.
Il suo contributo più grande all’ingegneria industriale è legato ai fattori umani. La Gilbreth, infatti, attraverso i princìpi della psicologia, cercava la soluzione ai problemi che si presentavano nelle industrie dove lavorava come consulente.
Hollywood ha dedicato alla storia della famiglia di Lillian Gilbreth, una delle donne (più) famose laureate in ingegneria, il film del 1950 “Dodici lo chiamano papà” di Walter Lang con Clifton Webb e Myrna Loy.
Marissa Mayer (1975)
Marissa Mayer, statunitense, è una degli ingegneri donna contemporanei più famosi. Il motivo? Dopo essere stata la prima donna ad aver lavorato nel team degli sviluppatori di Google, è diventata amministratrice delegata di Yahoo.
Laureata con lode in sistemi simbolici e con una specializzazione in informatica, la Mayer ha lavorato molto sulle funzionalità dei motori di ricerca come Google ed è in questo ambito che ha fornito il suo contributo maggiore, concentrando i propri sforzi in materia di intelligenza artificiale.
La rivista Fortune l’ha inserita, nel 2008, tra le 50 donne più potenti ed influenti del mondo ed è stata anche la più giovane ad entrare a far parte di questa classifica.
Non solo luci nella carriera della Mayer, ma pure qualche ombra: la donna è stata accusata legalmente nel 2017 da due ex dirigenti di Yahoo, Scott Ard e Gregory Anderson, di utilizzare sistemi di valutazioni discriminanti per il sesso maschile, finalizzati a penalizzare e licenziare gli uomini per favorire le donne.
Altre donne ingegnere famose
Meritano una breve citazione in questa breve classifica delle donne ingegnere famose stilata dall’Università Telematica Niccolò Cusano di Livorno, anche altri nomi femminili che hanno contribuito, con le proprie invenzioni, alla scoperta di soluzioni dell’era moderna.
Tra questi, quelli di Martha J. Coston (1826-1904), colei che sviluppò un sistema di razzi di segnalazione che viene utilizzato ancora oggi dai militari statunitensi, Mary Anderson (1866–1953) che nel 1903 brevettò l’invenzione del tergicristallo dopo un viaggio invernale a New York.
E poi, ancora, Stephanie Louise Kwolek (1923-2014), che ha scoperto i polimeri cristallini liquidi, alla base della produzione del Kevlar (una lega addirittura più resistente dell’acciaio), utilizzato per realizzare giubbotti antiproiettile, fusoliere per aerei e cavi in fibra ottica, e, infine, Ellen Ochoa (1958), prima donna di origine ispanica a viaggiare nello Spazio che ha inventato ben tre brevetti su apparecchiature ottiche che migliorano lo studio e l’esplorazione dello Spazio.
Quando si dice “girl power”!