Come funziona il concorso per educatore penitenziario
Il concorso per educatore penitenziario si profila come lo strumento atto a verificare il possesso dei requisiti e delle competenze necessarie per operare nell’ambito delle strutture carcerarie.
Nel corso degli ultimi anni il concetto di detenzione è stato in gran parte stravolto a favore di una ridefinizione che abbandona la visione del carcere come contesto destinato ad una mera reclusione punitiva e si avvicina a quella che invece intende la reclusione come un periodo di rieducazione.
Gli istituti penitenziari sono considerati come luoghi preposti al recupero dei detenuti e al futuro reinserimento degli stessi all’interno della società.
Oggi la detenzione si discosta dalla finalità punitiva per tendere verso obiettivi di natura ‘riabilitativa’.
In una tale ottica è facile comprendere la centralità del ruolo ricoperto dall’educatore penitenziario.
Funzionario della professionalità giuridica: le competenze
Il profilo comunemente conosciuto come educatore penitenziario è stato oggetto di una ridefinizione, sia per quanto riguarda la denominazione che l’operatività.
Attualmente, il professionista che si occupa di rieducare i detenuti si chiama funzionario della professionalità giuridico-pedagogica.
Il suo ruolo si concretizza nell’osservazione dei reclusi e in attività finalizzate alla predisposizione e alla gestione di trattamenti personalizzati per il recupero, la rieducazione e il reinserimento nella società.
Trattandosi di una professionalità che opera in un ambito complesso e delicato, è fondamentale un’adeguata preparazione, integrata da una serie di requisiti e predisposizioni personali.
Bando per educatori penitenziari
Il funzionario della professionalità giuridico-pedagogica è abilitato ad operare all’interno di strutture carcerarie previo superamento di una prova: il concorso per educatore penitenziario.
Attualmente il percorso formativo non prevede una specifica regolamentazione normativa.
In linea generale, i titoli considerati validi dal Ministero di Grazia e Giustizia sono quelli afferenti al campo umanistico.
La formazione ideale per un educatore penitenziario è di tipo interdisciplinare.
L’operatività di un professionista richiede conoscenze di diritto, psicologia e pedagogia.
Tra i percorsi universitari idonei a fornire la base formativa necessaria per poter operare nei contesti penitenziari segnaliamo il corso di laurea in Scienze dell’Educazione e della formazione attivato dall’Università Telematica Niccolò Cusano.
Il triennio mira a formare la figura professionale identificata come ‘operatore professionale socio-pedagogico’, il cui know how risulta spendibile in tutti i contesti che si occupano di rieducazione e risocializzazione dei detenuti.
Il percorso, fortemente professionalizzante e orientato al mercato del lavoro, prevede la possibilità di fruire della pratica modalità formativa a distanza, che consente ai corsisti di studiare online e di svincolarsi da orari e obblighi di presenza in aula.
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