Domande frequenti in un colloquio di lavoro in inglese: ecco come rispondere

Il blog di Unicusano propone oggi un interessante approfondimento sulle domande frequenti in un colloquio di lavoro in inglese.

Attualmente le ambizioni lavorative di tantissimi giovani non riescono a trovare sbocchi occupazionali concreti in Italia. Non a caso sono sempre più numerosi i neo-laureati che, scoraggiati dalla staticità del mercato italiano e dalle scarse prospettive in termini di impiego e crescita professionale, decidono di varcare i confini nazionali.

Per chi sceglie di rimanere nell’ambito dei paesi europei la meta più gettonata è l’Inghilterra, e in generale tutto il Regno Unito; per quanto si tratti di una realtà promettente in termini di lavoro presuppone la conoscenza e padronanza, di livello medio-alto, della lingua inglese.

Dopo aver predisposto un invio massiccio di curriculum ad aziende e multinazionali appartenenti all’ambito della nostra specializzazione, è tempo di prepararci ad affrontare un colloquio di lavoro in inglese.

Ormai tutti i percorsi formativi universitari, a qualsiasi indirizzo facciano riferimento, prevedono corsi di lingue straniere, tra le quali troneggia ovviamente l’idioma più parlato sull’intero pianeta.
Non per questo bisogna sottovalutare l’importanza  di padroneggiarla perfettamente per fare una buona impressione.

Ecco quindi una serie di consigli per sostenere un colloquio di lavoro in inglese, per rispondere alle domande in maniera appropriata e per fare colpo sull’intervistatore.

Colloquio di lavoro in inglese: consigli

Prima di svelare quali sono le domande più comuni poste dai selezionatori in fase di colloquio conoscitivo ti forniremo qualche consiglio utile per prepararti alla selezione.

Il primo step, sul quale si basa in gran parte il successo del colloquio, riguarda l’apprendimento dei termini inglesi che fanno riferimento al nostro ambito di specializzazione.
Partendo dalla solida base di un vocabolario tecnico, ricco e ben strutturato, hai la possibilità di gestire con maggiore semplicità e serenità la ‘chiacchierata’ in inglese con il tuo intervistatore.

Alla padronanza della lingua bisogna aggiungere una buona conoscenza dell’azienda per la quale ti stai candidando; il consiglio è di informarti in merito ai suoi obiettivi, alle linee generali sulle quali si basa l’operatività, al target al quale si rivolge, alla reputazione che vanta online e all’impostazione produttiva che la contraddistingue.
Risulta pertanto utile spulciare il sito istituzionale, le pagine social e gli articoli di eventuali blog o portali di settore che in qualche modo ne parlano.

Prepararsi a un colloquio di lavoro in inglese: le domande più frequenti e le risposte ‘giuste’

Partiamo dalla classica domanda rompi-ghiaccio che caratterizza la quasi totalità delle selezioni professionali: ‘tell me about yourself’ ovvero ‘parlami di te’.

La risposta risposta presuppone una presentazione in inglese di sè stessi vanta un ampio raggio di possibili argomenti ma cerchiamo di selezionare soltanto quelli che davvero contano per l’intervistatore e che hanno una stretta correlazione con il ruolo da ricoprire.
Evitiamo quindi di incamminarci sulla strada dei lunghi monologhi che partono dall’infanzia  e toccano le varie tappe della nostra vita. Evitiamo di elencare tutti i  nostri dati anagrafici, stile carta d’identità parlante; il nostro curriculum riporta già tali informazioni, tra l’altro piuttosto irrilevanti ai fini di un eventuale assunzione.

Concentriamoci piuttosto sulla nostra formazione, su eventuali master e corsi di specializzazione e, se possibile, su precedenti esperienze lavorative.

Possiamo poi ampliare la risposta con qualche dettaglio sui nostri interessi, evidenziando qualità e propensioni che possono rivelarsi utili per la mansione per la quale ci stiamo candidando.

Tra le domande frequenti in un  colloquio di lavoro in inglese non può mancare: ‘Why are you interested in working for our company?’ ovvero ‘perché vorresti lavorare per la nostra azienda?’.

E’ un quesito tanto semplice quanto insidioso; sarebbe il caso di preparare la risposta in anticipo, a mente lucida e senza la pressione esercitata dal contesto.

Il primo consiglio è di non mostrare esitazioni e di non lasciarsi scappare risposte prive di personalità del tipo ‘non saprei’.
Sono da evitare categoricamente anche gli eccessivi apprezzamenti sull’azienda; al selezionatore non interessano i tuoi complimenti ma il contributo che la tua professionalità può portare alla produttività.

Cerca quindi di mettere in evidenza le tue competenze e il loro perfetto allineamento con il ruolo da ricoprire.

Domande da fare ad un colloquio di lavoro in inglese

La quasi totalità dei colloqui di lavoro, che si svolgano in lingua inglese, italiana o cinese, attraverso la modalità a distanza o vis à vis, si concludono con il fatidico quesito ‘hai qualche domanda?’, che pronunciato dal nostro intervistatore inglese diventa ‘do you have any questions for me?’.

Può sembrare una banalità e magari presi dall’entusiasmo di aver ormai concluso la ‘prova’ rischiamo di comprometterne seriamente l’esito.

Cerchiamo di giocarci al meglio quest’ultima carta, sfruttandola a nostro favore.

Innanzitutto evitiamo di bruciare l’intera performance con un secco ‘di cosa si occupa l’azienda?’; è vero che non esistono domande stupide ma questa sarebbe l’eccezione che conferma la regola.
L’intervistatore potrebbe pensare, giustamente, che ci stiamo candidando per entrare a far parte di un’azienda senza sapere neppure di cosa si occupa.

Puntiamo piuttosto sulla nostra conoscenza del settore nel quale opera la realtà aziendale; mostriamoci interessati a conoscere ulteriori dettagli in merito, approfondendo determinati aspetti inerenti l’operatività dell’azienda.

 


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