Cos’è e come funziona la metodologia lean?
Secondo le rilevazioni statistiche degli ultimi anni il trend relativo alla richiesta di profili esperti nella metodologia lean è aumentato in maniera costante.
Progresso tecnologico e crisi sono i fattori che hanno determinato, per molte aziende, l’esigenza di conseguire un vantaggio competitivo sul mercato attraverso una ‘gestione snella’, orientata ad ottimizzare tempi e costi di produzione.
La richiesta di figure professionali qualificate a gestire il processo produttivo senza sprechi di nessun genere si registra prevalentemente nei settori agro-alimentari e metalmeccanico.
Nel primo caso l’operatività riguarda soprattutto l’applicazione della tecnica just in time mentre nel campo metalmeccanico riguarda l’informatizzazione e la digitalizzazione dei processi.
Per comprendere meglio, la tecnica just in time prevede la riduzione dei tempi di risposta alla richiesta del cliente e della consegna del prodotto/servizio.
L’obiettivo, in tal senso, consiste nel produrre solo ciò che chiede il cliente, nel momento e nella quantità in cui effettua la richiesta.
Sono quindi le esigenze della clientela a creare il flusso (sistema pull).
Cos’è e come funziona l’approccio lean
Racchiudere il concetto di lean management in una definizione è quasi impossibile, anche perché non si tratta soltanto di una strategia operativa di gestione ma di una filosofia di lavoro.
È un vero e proprio modo di pensare, definito ‘lean thinking’ che presuppone processi di apprendimento e lo sviluppo di una serie di valori.
Per iniziare a familiarizzare con la metodologia potremmo dire che si tratta di una gestione aziendale finalizzata al raggiungimento di miglioramenti qualitativi e quantitativi, da conseguire attraverso la riduzione, o totale eliminazione, degli sprechi.
Il cliente è considerato il fulcro intorno al quale ruota il metodo; la percezione del valore da parte del target di riferimento è il principale elemento da tenere in considerazione in fase di produzione, in quanto è l’aspetto che determina un riconoscimento economico.
Creare valore per il cliente è quindi l’obiettivo principale dell’approccio lean.
Volendo sintetizzare i vantaggi della produzione snella in un elenco potremmo dire che:
- Riduce gli sprechi
- Riduce i costi di produzione
- Riduce le tempistiche relative al processo produttivo
- Riduce lavoro e fatica
- Riduce le scorte di magazzino
- Migliora e aumenta la capacità produttiva
Un po’ di storia: le origini del metodo Toyota
Il metodo lean è conosciuto anche come TPS (Toyota Production System) che in italiano diventa ‘metodo di produzione Toyota’.
Le origini risalgono agli anni 40 e, come si evince dal nome, sono legate all’azienda automobilistica Nipponica.
La metodologia è stata sviluppata dagli ingegneri della Toyota, sulla base di un’analisi accurata delle fasi produttive e di un’ottimizzazione dei processi finalizzati a ridurre gli sprechi.
Ci si basa quindi su criteri di flessibilità e velocità orientati alla creazione di valore per il cliente e al miglioramento delle performance dell’azienda.
Il costruttore giapponese, pur differenziandosi dal sistema sviluppato da Ford agli inizi del ‘900, ha fatto comunque tesoro delle esperienze pregresse del metodo occidentale.
Il metodo Toyota ha infatti incorporato metodi e principi sperimentati nel corso degli anni nell’ambito della gestione aziendale.
I principi della lean strategy
La base della lean production è sintetizzabile in 5 principi, che analizzeremo di seguito nel dettaglio.
Il primo principio riguarda la definizione del valore secondo il punto di vista del cliente finale.
Si parte quindi da un quesito: ‘quanto il cliente è disposto a pagare?’.
Il secondo criterio si riferisce alla necessità di distinguere tra le attività che aggiungono valore per il cliente e quelle che invece non aggiungono alcun valore.
Il processo di selezione è finalizzato ad un impiego ottimale delle risorse aziendali, eliminando quelle attività non necessarie senza intaccare il valore percepito dal cliente.
Il terzo criterio afferisce all’analisi dei processi di business, un’operazione che mira ad individuare eventuali criticità (sprechi) e a far emergere opportunità di miglioramento.
Il quarto criterio riguarda la standardizzazione dei processi realizzata attraverso il continuo apprendimento.
L’ultimo, ovvero il quinto criterio, si riferisce ad una strategia che mira ad un miglioramento costante, una sorta di perfezione che coinvolge tutti i livelli dell’organizzazione.
Lean manager: cosa fa
Semplificare e velocizzare i processi di produzione; in altre parole migliorare le performance produttive di un’azienda: questo è l’obiettivo cui tende l’attività di un lean manager.
Per comprendere meglio il concetto è sufficiente pensare alla competitività e alla dinamicità dei mercati, all’interno dei quali la domanda varia continuamente.
Le aziende che intendono adottare un approccio lean devono innanzitutto ascoltare il target di clienti al fine di poter sviluppare offerte attraenti.
Il profilo nasce quindi dall’esigenza delle imprese di essere competitivi, di ponderare le scelte economiche, di valutare con attenzione costi e tempistiche produttive.
Sempre più spesso gli imprenditori decidono quindi di affidare la gestione di tali aspetti ad un professionista, esperto in processi di semplificazione, ottimizzazione delle risorse e riduzione degli sprechi.
La figura professionale si occupa di:
- Massimizzare l’efficienza produttiva attraverso la riduzione dei costi, dei tempi, degli scarti e di tutte le attività che non producono valore.
- Individuare e colmare le carenze attraverso la riqualificazione delle aree afferenti il processo produttivo (logistica, acquisti, sistemi informativi ecc.).
- Gestire l’aspetto relazionale, con la direzione, i lavoratori, i fornitori e i clienti.
- Attuare i principi del rinnovamento a piccoli passi (kaizen) incentivando la collaborazione tra le risorse umane e l’assunzione di responsabilità da parte di ogni singolo individuo dello staff.
Per l’importanza che riveste nell’ambito della gestione aziendale il profilo fa parte dello staff direzionale e gode pertanto di potere decisionale e operativo.
Le propensioni e i requisiti personali
Il lean manager, o lean manufacturing manager, deve essere una persona carismatica, in grado di guidare l’ottimizzazione del processo produttivo dal punto di vista tecnico ma anche attraverso l’esempio.
Trattandosi di un profilo che interagisce con i vari team coinvolti nel processo di miglioramento egli deve possedere buone doti comunicative e relazionali; deve essere flessibile, versatile e dotato di uno spiccato senso logico.
Tra le soft skills fondamentali rientrano: leadership, problem solving, decision making, time management, stress management, precisione, capacità di pianificazione, organizzazione e gestione.
La formazione
Dal punto di vista formativo il percorso del lean manager è simile a quello per diventare project manager.
Le conoscenze di base, sulle quali impostare una carriera di successo, riguardano prevalentemente il budgeting, la task analysis, le metodologie lean.
Sono necessarie anche competenze informatiche relative a gestionali dedicati e ovviamente al pacchetto Microsoft Office.
Un professionista deve conoscere i più evoluti modelli di gestione industriale; deve inoltre essere in grado di valutare i processi produttivi in funzione di quelle che sono le esigenze del cliente finale.
Un profilo qualificato deve essere in grado di ottimizzare le risorse aziendali, ma anche di individuare e implementare soluzioni economicamente sostenibili, con l’obiettivo di rendere l’azienda competitiva sul mercato.
Il percorso di studi più idoneo per chi intende intraprendere la carriera di lean manager è quello ingegneristico; tra gli indirizzi che garantiscono una preparazione spendibile nell’ambito della produzione snella rientra il curriculum gestionale.
Il programma del triennio del corso di laurea in Ingegneria Industriale – curriculum gestionale attivato dall’università telematica Niccolò Cusano include un modulo interamente dedicato ai ‘sistemi integrati di produzione’ nell’ambito dei quali è previsto un approfondimento sulla cosiddetta ‘lean production’.
Se vuoi ricevere ulteriori informazioni sul corso di laurea in Ingegneria gestionale Unicusano non esitare a contattare il nostro staff attraverso il modulo online che trovi cliccando qui!