Primo esame o ultimo: quale dei due è il più difficile da affrontare?
Se sei intenzionato a proseguire gli studi dopo il diploma di scuola secondaria di 2º grado, con tutta probabilità ti starai già chiedendo se sia più difficile sostenere il primo esame o l’ultimo.
In questa mini guida dell’Università telematica Niccolò Cusano di Livorno proveremo a rispondere a questa domanda che preoccupa gran parte degli studenti.
Il passaggio dalla scuola secondaria di secondo grado – liceo o istituto tecnico/professionale che sia – all’università presenta spesso qualche difficoltà.
Si entra infatti in un sistema di apprendimento completamente nuovo, per struttura e livello di complessità: addio all’intimità di classe, didattica più articolata e specifica, maggiore volume di studio.
L’inizio, a volte, può essere così difficile al punto che molti studenti hanno bisogno dell’intero primo semestre per ambientarsi nel tessuto universitario.
Primo esame all’università: difficoltà e aspetti positivi
Alla luce di tutto ciò, in tanti credono che il primo esame sia il più difficile, vuoi perché serve a misurare l’impatto con una realtà nuova, ma soprattutto spaventa perché richiede un approccio completamente nuovo allo studio a chi è reduce dalle scuole superiori.
Le matricole si ritrovano infatti proiettate in un mondo nuovo e non conoscono del tutto le modalità del primo esame. Per questo, per molti studenti il primo esame è una prima prova che serve per rompere il ghiaccio con l’università.
In molti casi il risultato del primo esame universitario equivale a un’insufficienza o ad un voto assai basso. Poco male, perché l’importante è capire gli errori e adeguare il proprio metodo di studio, senza farsi sopraffare dall’ansia.
Detto della grande preoccupazione che suscita il primo esame, c’è da dire che un’altra fetta di studenti lo ritiene, al contrario, più semplice rispetto a tutti gli altri.
La motivazione è presto svelata: molti ritengono che buona parte dei docenti si riveli più comprensiva con coloro che sostengono il primo esame.
I professori hanno un atteggiamento più bonario e meno rigido perché consapevoli delle difficoltà della “prima volta” delle matricole.
L’atteggiamento comprensivo del corpo docenti riguarda anche il futuro degli studenti: un buon voto al primo esame rappresenta un’iniezione di fiducia incredibile, che spinge le matricole a proseguire la carriera universitaria.
A un passo dalla laurea
Primo esame o ultimo, questo è il problema (direbbe Shakespeare). Detto delle difficoltà e degli aspetti positivi del primo esame, ti occorre sapere qualcosa di più riguardo l’ultimo esame universitario.
Innanzitutto, si tratta di un’ultima verifica prima del coronamento di un lungo percorso, che si realizzerà con il conseguimento della laurea.
Ciò comporta due aspetti:
- da una parte lo studente è forte di una lunga esperienza con lezioni, professori ed esami, il che gli consente di gestire le difficoltà con maggior consapevolezza
- dall’altra parte la stanchezza affiora, le energie scarseggiano e la mente è proiettata alla tesi di laurea
Non solo, perché molto spesso l’ultimo esame è quello meno gradito dagli studenti, che infatti lo affrontano come ultimo step, preferendo concentrarsi sugli altri esami.
Infine, l’ultimo esame ha la grande responsabilità di mantenere alta la media voti subito prima della discussione della tesi di laurea.
La lode, infatti, viene assegnata sommando il punteggio della tesi a quello della media voti. Ecco spiegate le alte aspettative nei confronti dell’ultimo esame.
È, questo, un momento non privo di tensioni e ansie, da affrontare però con convinzione e con la consapevolezza di essere giunti (quasi) alla fine della carriera universitaria.
Primo esame o ultimo, qual è il più difficile?
In base a quanto visto finora, è più difficile il primo esame o l’ultimo? È impossibile dare una risposta definitiva perché dipende dalle caratteristiche di ognuno di noi e dalla facoltà a cui si è iscritti.
Non tutti siamo uguali nell’approcciare ad una situazione: c’è chi ci mette del tempo a metabolizzare i cambiamenti (e chi si adegua subito) oppure chi arriva esausto alla fine di un percorso.
Ci sono, poi, dei periodi dell’anno in cui concentrarsi è più complicato o, ancora, ci sono momenti della vita in cui le vicende personali influiscono positivamente o negativamente sullo studio.
Sicuramente il primo esame e l’ultimo all’università hanno i loro pro e contro, ma il consiglio è di non lasciarsi abbattere da nessuno dei due.
Infine, alle difficoltà intrinseche degli esami, durante il 2020, gli studenti hanno dovuto far fronte anche all’emergenza sanitaria in atto legata al Coronavirus.
È un fatto nuovo e destabilizzante, destinato forse ad influenzare la vita universitaria (e tutto il resto) da qui in avanti, nonostante l’imminente vaccino.
Gli studenti si sono dovuti adeguare a modalità universitarie completamente nuove: lezioni erogate ed esami sostenuti online, sui portali telematici degli Atenei o grazie ad applicazioni come Zoom.
In questo, Unicusano ha anticipato i tempi, mettendo a disposizione degli studenti una struttura universitaria interamente telematica e fruibile h24.
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