Come rispondere ad un recruiter? 3 consigli da applicare

Il colloquio di lavoro è un’opportunità importante dalla quale dipende l’eventuale assunzione del candidato; ecco perché è importante sapere come rispondere ad un recruiter per fare colpo ed emergere dalla massa.

Spesso, presi dall’entusiasmo di aver finalmente ottenuto un appuntamento per un’intervista, si sottovalutano tantissimi aspetti; scopriamo come evitare di commettere errori.

Colloquio di lavoro: risposte al recruiter

Partiamo da una premessa; il colloquio, ovvero la selezione del personale, può essere svolta da un recruiter esterno, per cui da un’agenzia specializzata, oppure da una risorsa interna alla stessa azienda.

Nelle aziende di medie e grandi dimensioni esiste solitamente un profilo specializzato, che viene definito responsabile delle risorse umane.
Prima di svelarti qualche piccola dritta per fare bella figura ad un colloquio di lavoro è d’obbligo una breve descrizione della figura che si occupa di selezione; cerchiamo di capire cosa fa l’hr specialist.

Si tratta in sintesi di una professionalità preposta alla gestione delle risorse umane presenti all’interno di un’azienda; una gestione che si sviluppa in tutte le fasi e i processi che riguardano la vita del lavoratore all’interno dell’impresa, a partire quindi dalla selezione fino al termine del rapporto di lavoro.

Entriamo nel merito della fase di selezione e cerchiamo di capire come rispondere ad un hr specialist per avere qualche chance in più in vista di un’eventuale assunzione.

Ovviamente non esiste un modello di domande e risposte standard in quanto ogni contesto ha esigenze peculiari per le quali il selezionatore cercherà di modellare l’intervista.

Esistono tuttavia alcune domande che ricorrono con maggiore frequenza, alle quali bisogna prestare particolare attenzione per rispondere nel modo giusto.

1 – Descriva se stesso

L’apertura tipica di un’intervista di lavoro parte generalmente dal classico ‘mi parli di lei’.

Si tratta di una domanda apparentemente banale, spesso sottovalutata dal candidato.

Al recruiter interessa sapere se il candidato possiede i requisiti personali e professionali per soddisfare le esigenze dell’azienda a livello di produttività. È quindi piuttosto inutile parlare della propria vita personale.

Senza dilungarsi troppo su quelle che sono le informazioni generali presenti sul curriculum bisogna focalizzarsi sugli studi, sulle competenze, sulle soft skills, sulle esperienze pregresse e sulle ambizioni.

2 – Perché vorrebbe lavorare qui?

Tra i grandi classici di un colloquio, qualunque sia il settore per il quale ci si candida, rientra la fatidica domanda ‘Per quale motivo vorrebbe lavorare qui?’

Al di là di quelle che possono essere le ambizioni professionali o economiche, per dare una risposta che risulti allettante agli occhi del recruiter bisogna aver precedentemente acquisito informazioni sull’azienda.

È importante cercare di far coincidere le motivazioni personali con la mission aziendale, gli obiettivi e la linea operativa.

3 – Perché dovremmo scegliere lei?

Concludiamo con una domanda che piace tanto ai selezionatori: ‘Quali sono i motivi per i quali dovremmo assumere proprio lei?’.

Si tratta dell’assist ideale per iniziare a parlare dei propri punti di forza e per descrivere qualità, abilità e competenze.

È importante, in questa fase, non esagerare nell’esaltare la propria professionalità.
Moderazione, sinteticità, precisione e sicurezza in se stessi sono gli elementi vincenti per fare colpo.

Ora sai come rispondere ad un recruiter; non ti resta che iniziare ad inviare curriculum e prepararti per fare bella figura durante i colloqui che seguiranno.


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